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domenica 23 marzo 2014

Informati, Italia: APPELLO: Sosteniamo la Procura di Trani che indaga...

Informati, Italia: APPELLO: Sosteniamo la Procura di Trani che indaga...: IMPORTANTE! Testo a cura di nocensura.com - se gestisci un blog o una pagina Facebook e vuoi sottoscrivere l'appello, comunicacelo ...

Intricato gomitolo



Ci sono periodi della storia dove le cose si accumulano in un intricato labirinto di pensieri che creano situazioni sempre più complesse.

Il tutto appare, a chi vive questi momenti, come un gomitolo intricato di possibilità che non hanno alcuna possibilità di districarsi.
Fatti economici, fatti politici, fatti sociali, crimini, catastrofi naturali e non, si avvinchiano in un mastodontico puzzle senza soluzione visibile.

Molti si affidano ai profeti del momento, che siano di destra o di sinistra ormai poco importa, ma si lasciano convincere delle loro buone parole, dai loro buoni propositi, nella speranza che qualcuno riesca a districare questa micidiale matassa.

Cerchiamo un salvatore come l'assetato cerca acqua in un deserto.

Ed eccolo li, il salvatore.

Ora uno, ora l'altra, ma mai quello giusto.

E allora perché continuare a cercare un salvatore?

Forse che tra tutti questi profeti ve ne sia uno davvero capace di offrire la sua esistenza al nostro bene?

Fino adesso non ne ho mai visto uno.

Una volta che realizzano la loro posizione, si trasformano.

Se prima erano capaci di darci qualche breve emozione, una volta raggiunto l'altare, non sono più gli stessi.

Ogni promessa precedente diventa vana, ogni arcigna posizione presa in precedenza, diventa irrilevante.

Non c'è più l'essere umano che stavamo seguendo.

C'è un essere fatto di falsità, di sorrisi ironici, di voltagabbana.

Ha dimenticato tutto quanto promesso.

Ma che malattia li colpisce quando sono sul podio?

Seriamente, propongo che un gruppo di Psichiatri e Psicologi si mettano assieme per studiare bene questa grave malattia che colpisce tutti i nostri politici.

E mi auguro che trovino una cura, altrimenti non abbiamo più scampo.

lunedì 17 marzo 2014

Roma Romania, Romania or Rome?

Roma Romania, Romania o Roma?

Inserito da  Serpanio  il 17 marzo 2014 -
Categoria:  Ideologia


Roma Romania, Romania o Roma?

Inserito da  Serpanio  il 17 marzo 2014 -
Categoria:  Ideologia
Qualche tempo fa ho visto un video su youtube, molto interessante.E 'un video che riguarda la Romania e la sua storia.

Dico questo perché si riferisce, in particolare, la storia di Roma, la Caput Mundi, o la città del mondo.

Questo naturalmente era corretta al tempo dell'Impero Romano.

Secondo alcuni studiosi presenti, numerose irregolarità sono state scoperte nella storia antica di Roma.

Uno di loro dice che Roma fu fondata da Romolo e Remo, allevati da una lupa, una tipica storia che va bene per coloro che non sono a Roma.

Per quelli di Roma, fino ad oggi, sa che il "lupo" in questione non è un animale a quattro zampe, ma si riferisce alle "donne" che vendono i loro corpi per il sesso.

Ancora oggi, nei villaggi alla periferia di Roma, sono indicati in questo modo.

E con questo ho già dato una diversa interpretazione della storia.

Quello che voglio dirvi, però, è che fin dai tempi antichi, ha sempre ritenuto che la Romania è stato chiamato in questo modo perché era una colonia di Roma, ma oggi, molti studiosi sono giunti alla conclusione che non è così.

Secondo questi studiosi, Roma ha preso il nome dalla Romania.

Tanto che la stessa storia narra di un grande generale romano, che quando si entra nel territorio della Romania eslcama "Siamo tornati a casa!"

Questa frase è tratta da un antico testo romano.

In realtà, la Romania non è mai stato invaso dai romani, ad eccezione di una piccola parte.

E 'l'unico paese che non ha subito l'Impero come tutti gli altri, ma ha sempre avuto un grande privilegio e rispetto.

Per Bubblers Romania, è un invito a guardare su youtube questo lungo film
di cui ora non riesco a trovare il titolo. Ricordo che era una cosa tramandata da una TV rumena,
 un documentario molto ben fatto.
Se si vuole guadagnare scrittura qalcosa, iscriviti alla Bubbles. Questo sotto è il link.

mercoledì 12 marzo 2014

In internet

internet



Viaggio in internet, scavo tra le pagine scritte da molte persone.

Cerco di capire quale differenza vi è sotterrata tra il mio pensiero, il mio guardare al mondo e quello degli altri.

Differenze.

C'è una differenza incredibile nella visione dei mondi che viviamo.

C'è il personaggio contro tutto, quello che ama, quello che medita, quello che guarda sorpreso alla bellezza del mondo. Quello che vive nella tristezza, quello che lavora, lavora, lavora.

C'è il personaggio che vive in un mondo di fantasia, dove ogni cosa deve essere bella. C'è quello che guarda e inorridisce alle brutture del mondo, e c'è quello che urla la sua impotenza con forza e rabbia.

Trovo chi cerca di farci capire un messaggio d'amore universale e quello che è arrabbiato per un tradimento.

E c'è quello che piange, perché vede la sofferenza degli altri e non sa come fare per alleviarla.

In internet c'è una miriade di sentimenti.

Ci sono quelli che amano scrivere che i politici sono tutti da eliminare, che sono ladri senza cuore, che pensano solo a se stessi.

Ci sono quelli che la politica è l'unica arma che abbiamo per combattere, e ci sono quelli che l'unica soluzione è il proprio partito.

In internet ci sono gli studiosi, quelli che attraverso l'analisi dei tempi, rivelano soluzioni possibili, e quelli che sotto, gli scrivono che non è vero.

Ci sono persone che cercano soluzioni e le propongono, ma nessuno è creduto, nessuno è ascoltato.

In internet ogni persona è un mondo che non emerge.

Ognuno cerca di trovare il proprio spazio per poter dire ciò che pensa sarebbe più giusto in un mondo allo sbando. Ognuno viene boicottato. Non ascoltato.

In internet ognuno ha la verità in tasca e nessuno lo ascolta.

In internet sta sorgendo una rabbia sempre più evidente e sempre più presente.

Una rabbia contro. Contro ogni cosa, Perché le cose non vanno bene al di fuori di internet. Le cose non vanno bene.

Sorge una rabbia fatta di parole legate a sentimenti, al vivere quotidiano che ci stringe sempre più  in una morsa di impotenza.

C'è rabbia, forse odio, sicuramente c'è lo sforzo di prendere coscienza di qualcosa che si sta muovendo.

C'è paura di non farcela.

Serpeggia una forma di ribellione silenziosa che non trova spazio nella realtà esterna. Ma cresce.

Ho come l'impressione che il cuore si stia riempiendo di qualcosa di violento, che aspetta solo di trovare uno spunto per emergere ed esplodere in tutta la sua forza.

E' una forza distruttrice. Una forza che vuole "altro". Un bisogno di cambiamento, di liberazione, di crescita.

In internet c'è il mondo che "va bene così". Ma sono sempre di meno.

C'è l'appassionato di cronaca nera, dove ogni delitto è spunto di discussione con finale "la pena di morte".

C'è il politico che ha rubato ma è solo indagato e quindi innocente fino a prova contraria.

O anche i grillini che mandano tutti a quel paese.

E ci sono i giornalisti, che danno notizie su notizie, spesso corrette o solo volutamente ingannevoli, non chiare.

C'è un mondo che marcisce sotto un cumulo di riflessioni che hanno il solo scopo di farti accettare un'idea che loro hanno, e che sanno che funzionerà.

Ci sono i guru della salvezza, con consigli sul come potremmo salvarci da uno stato nemico.


Gli economisti che hanno capito tutto e che sanno come risolvere i problemi economici delle nostre famiglie.

In internet puoi trovare anche i "dieci consigli per guadagnare", che poi siano etici o meno non ha importanza.

E c'è il grande business degli affari a "buon prezzo".

E ci sono anche i grandi politici che "impongono" la loro visione, che spesso si aiutano anche attraverso i giornali e la tv per farti capire quanto hanno ragione.

Ma quello che non trovo in internet e la vita reale.

Non sento l'odore del tuo sudore. Non sento il tuo respiro affannato. Non percepisco il tuo umore di questo momento.

Quello che non c'è su internet è la tua sofferenza o la tua gioia che mi colpisce empaticamente.

Forse, a volte si, per un attimo. Il tempo di un click del mouse. Ma subito dopo svanisce dinanzi ad un budino spigato passo passo in "dieci consigli per farlo dimagrante".

E malgrado tutto, ci sono dentro. Vi cerco, vi leggo, vi analizzo. Spero che qualcuno tra di voi, possa darmi un motivo migliore per andare avanti.

Oppure spero che continuando a scrivere, sia io a darvene uno.

In qualsiasi caso, non permettiamo a nessuno di metterci sopra le mani con leggi, restrizioni, censure e quant'altro possano immaginare tutti quelli che in internet ci vedono solo il male, perché internet non è il male.

Il male è quello che viene costruito dai signori che ci governano per indurci a più miti consigli.

In internet c'è anche chi non ama la schiavitù.




domenica 9 marzo 2014

Una Nazione in guerra - Ucraina

Schiavo delle carte bancarie


Ucraina in guerra

Un pensiero, lungo alcuni giorni, si affaccia alla mente. Forse non coerente, forse solo fantasticherie. Ma in un certo senso mi provoca qualche visione diversa da un insieme di notizie pilotate. 

Ucraina. Una Nazione indipendente, intesa nel senso che ha un suo governo, ma come ormai tutte le Nazioni, di indipendenti vere non ne vedo. Ogni Nazione è ormai legata ad altre in un cumulo di interessi economici e militari.

Quello che mi salta nella mente è il pensiero di come questa faccenda si sia sviluppata.

Tutto ebbe inizio con circa trecento persone ucraina, che decisero di protestare davanti al Parlamento perché il loro Presidente voleva far tagliare gli alberi in un parco poco distante dalla piazza del Parlamento.

In pochi giorni, la faccenda è diventata incontrollabile.

Ora, io so che gli esseri umani amano la natura e veder tagliare degli alberi gli fa male al cuore, ma da qui ad arrivare a far cadere un Governo, mi sembra abbastanza inaccettabile.

E allora, penso, penso male, perché a pensar male, spesso ci si azzecca.

Penso che gli stati interessati all'Ucraina, abbiano trovato il motivo giusto per intervenire e destabilizzare la Nazione. Penso che ci siano stati sobillatori, spie, agenti segreti, massoni, industriali e tanti altri interessati che abbiano colto la palla al balzo e abbiano alimentato a dovere una semplice protesta per il taglio di alcuni alberi.

E' chiaro che posso benissimo condannare un Presidente che si fa il water d'oro e che sia un despota da togliere dai piedi, ma la scusante non mi appare molto politica.

Per suffragare questi miei pensieri mi viene in aiuto Vladimir Jakunin, direttore delle Ferrovie della Federazione Russa, che ha sostenuto che da anni, gli USA stanno cercando di separare l'Ucraina dalla Russia.

Assistiamo al grande gioco geopolitico il cui obiettivo è la distruzione della Russia quale avversario geopolitico degli Stati Uniti e dell’oligarchia finanziaria globale“, ha affermato Jakunin in un’intervista. “Un’analisi della CIA… descrive tre possibili scenari per la situazione geopolitica. Lo scenario più accettabile è quello in cui viene creato un certo governo mondiale, e la realizzazione di tale piano è in linea con il concetto di dominio globale adottato dagli Stati Uniti. L’abbiamo visto in Iraq, Afghanistan, Jugoslavia e  Nord Africa. Oggi i limiti di questa dottrina arrivano in Ucraina.” http://informatitalia.blogspot.it/

Ed in poche parole, abbiamo la conferma che c'è un piano per organizzare un Governo Mondiale, un Governo che domini su ogni nostro atto, su ogni nostro attimo di vita. 

Se parole di questo tipo provengono da persone che "ci sono dentro", non posso non crederci. Questa è la realtà che  ci stanno costruendo attorno, e per farlo, devono abbassare ancora di più il nostro potere di acquisto. Ci devono portare ad un livello dove non possiamo avere niente senza il loro consenso. Ogni cosa dovrà esserci "data" da loro. 

In teoria dobbiamo essere degli schiavi perfetti. Silenziosi ed ubbidienti. 

Penso con tristezza che continueranno a toglierci capacità, ci toglieranno la possibilità di avere un valore nostro per darcene uno loro. Varremo quanto loro decideranno che varremo, e sono certo che andremo a lavorare per meno della metà di quello che abbiamo adesso. 

Più nel bisogno vivremo, più abbasseremo il nostro prezzo. Più accetteremo qualsiasi cosa ci proporranno. Perché noi abbiamo figli, abbiamo nipoti, abbiamo persone alle quali non far mancare il necessario, ed il necessario lo avranno in mano loro, solo loro.

Il piano globale, è, per me, la schiavitù globale.