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domenica 28 agosto 2016

Conflitto





Voi siete i responsabili della guerra, voi l’avete provocata con le vostre azioni quotidiane segnate dall’avidità, dalla cattiveria, dalla passione. Ognuno di noi ha costruito questa civiltà spietata e compe­titiva in cui l’uomo è contro l’uomo. Volete sradicare le cause della guerra e della barbarie negli altri, mentre dentro di voi continuate ad alimentarle. Ciò conduce all’ipocrisia e ad altre guerre. Dovete sradi­care le cause della guerra, della violenza, dentro di voi, il che richie­de pazienza e gentilezza, non questa maledetta condanna degli altri.
Jiddu Krisnamurti -

sabato 27 agosto 2016

Breve riflessione sul sentimento -




Da che parte sta il sentimento?
Provo un certo sentimento…
Da che parte arriva? Dove è situato il sentimento?
La prima risposta costruita in noi è che i sentimenti nascono dal cuore.
Ok.
E il cuore dove prende il sentimento?
Il cuore lo crea.
Humm…
Come fa il cuore a creare il sentimento?
Che forse si attiva, mette al lavoro un po’ di cellule e crea il sentimento?
Oppure ordina un po’ di sentimento da qualche parte, che poi Bartolini lo porta al corpo?
Il cuore è il punto più importante nella nostra vita perché è da lì che nascono i sentimenti.
Quante volte avrete sentito questa frase?
Tutti i poeti continuano a ripetervi questa frase sotto tutti gli aspetti possibili.
Ma è davvero così? Oppure, dopo averlo sentito dire per così tante volte, in poesie, canzoni, opere scritte, ve ne siete auto convinti e lo ripetete senza pensarci?
Credo proprio che sia così.
Lo si deduce per convinzione, lo si deduce perché abbiamo creato il concetto mentale che deve essere per forza così. Lo dicono tutti.
Ma la realtà è che nessuno, o pochi, siano andati in profondità, in se stessi, fino al proprio cuore, per vedere cosa succede veramente.
La verità è che il cuore non vi ha mai mandato un messaggio per dirvi ‘ ehi, ti mando un sentimento d’amore universale, prendilo!’.
No, non è mai successo.
Il cuore non manda sentimenti. Il cuore si fa i fatti suoi.
Ha il suo lavoro da svolgere e non si cura minimamente di mandare sentimenti, emozioni, messaggi.
Se osservate il cuore con attenzione, vi accorgerete che è davvero così. Il cuore non opera per creare sentimenti. Il cuore opera per creare movimento.
E allora da dove arrivano i sentimenti?
Dalla mente?
I sentimenti sono mentali?
Osserviamo.
Quando provo  un sentimento, se venisse dal cuore, dovrebbe essere sempre bello, positivo, gratificante.
Invece spesso, i sentimenti sono negativi, pensieri cattivi, a volte odio, a volte rabbia.
Possibile che vengano dal cuore?
Se il cuore è così pieno di bontà dovrebbe esprimere soltanto positività, invece, per la maggior parte della nostra vita, riceviamo sentimenti che non sono proprio il massimo che desideriamo.
E allora chi crea i sentimenti? Da dove arrivano?
I pensieri non possono creare sentimenti, anzi, forse si.
I pensieri possono farci pensare a sentimenti positivi e se insistiamo a creare pensieri positivi avremo sicuramente sentimenti positivi.
… che salgono da cuore e raggiungono la mente … o no?..
Allora significa che il pensiero e il cuore, si mettono assieme e provocano i sentimenti. Il pensiero li pensa ed il cuore li crea, e li manda… dove li manda? In superficie? Alla vista? Alla percezione?
Appare complicato.
Il cuore e la mente creano il sentimento, poi la mente lo analizza, e ci da il risultato, dicendoci che questo è un sentimento positivo o negativo.
No, c’ ancora qualcosa che non va.
Quando un sentimento c’è, si esprime in noi, non è solo il cuore ad esserne coinvolto, non è solo la mente.
Quando c’è un sentimento forte, c’è tutto il corpo che lo percepisce, e se cercate il punto da dove esso nasce, non lo troverete, perché non nasce da nessuna parte.
Il sentimento è una creazione di così tanti fattori che non si potrebbero nemmeno elencare.
Quando un sentimento nasce in noi, inizia con il nascere all’interno del ‘cuore’ di una cellula, che vibrando, lo trasmette ad altre 50 trilioni di cellule del nostro corpo. E da questo viene percepito in tutta la sua totalità. Compreso il cuore e la mente, ma non il cuore, e non la mente.
Tutto l’essere è coinvolto quando sorge un forte sentimento, fin nelle ossa, fin nei capelli. Non c’è un centro. Non c’è un luogo dove esso risiede.
Se trovate un luogo dove risiede, allora non è un sentimento, è un concetto, una creazione mentale, un qualcosa che avete creato ed etichettato.
Il vero sentimento, per qualsiasi cosa, non viene da nessuna parte, e viene da tutte le parti.
Questo si svolge nel nostro corpo, ma non è il corpo il suo confine. Un vero sentimento non ha confine, si diffonde nello spazio, fino all’etere, e si unifica con l’infinito, dove esso veramente è nato.
E’ dall’infinito che sorge il sentimento, è nell’infinito che può vivere ed esistere, nel nostro essere infiniti.
Basta che osserviate quando vi innamorate.
Questo sentimento si espande al di fuori di voi stessi, il cuore sembra pulsare di più, ma questo è dovuto al fatto che il canale dell’infinito si è aperto, e che attraverso questo canale, il cuore percepisce l’energia potentissima del sentimento, e allora aumenta le sue pulsazioni per fartelo vivere con più intensità.
E l’amore scorre in ogni cellula del vostro corpo e vi riempie di gioia che non potete trattenere.
Fino a quando riuscite a mantenere questo canale aperto con l’infinito, avrete l’amore, quello vero, quello potente che sgorga verso la persona amata, ma che non può essere limitato ad una persona. Questo amore è così potente che amate sia la persona a voi cara, che tutte le persone che vi stanno attorno. E’ così potente che il mondo appare più bello, più luminoso, più positivo.
E finché il canale rimane aperto, si diffonde in ogni dove.
Quando siete innamorati, ed andate a trovare gli amici, portate con voi questa forza, e gli amici vi vedono meglio, più brillanti, più sereni, più in gamba.
Tutto il mondo cambia quando vi avvicinate all’infinito.
Ma poi, in mezzo a questo immenso sentimento, ci mettete la mente.
Ci mettete le parole, ci mettete il giudizio.
E svanisce.
Ci mettete i difetti dell’altro, l’appuntamento mancato, l’orario non rispettato, il dover fare per forza qualcosa, come doversi sposare, metter su famiglia, andare a trovare la zia malata e tante di quelle cose che ben presto riuscite a soffocare totalmente questa unione con l’infinito, questo amore, questo canale.
Così si chiude, si chiude lentamente, agonizzante.
Tenta di convincervi a non lasciarvi trascinare fuori dall’infinito, ma voi avete ormai altro da fare.
Il sentimento diventa qualcosa di dimenticato, qualcosa che riguarda il passato.
Avete perso il senso del presente, il senso dell’infinito.
Siete diventati sordi ai sentimenti.
Sordi al vostro compagno o alla vostra compagna.
Non ascoltate più il flusso che vi faceva stare così bene, ascoltate i pensieri. Ascoltate il giudizio della mente. Le parole, i discorsi, le cose da adulti, da persone responsabili.
Avete chiuso la porta all’amore.
E’ triste.

giovedì 25 agosto 2016

Qualcosa che non va -



Da qualche tempo ho trascurato questo blog.
Forse coinvolto in faccende più importanti, forse solo perché la sensazione di dare va a scontrarsi con un mondo che non vuole rievere.
Eppure, mi piace sempre dedicare un po' di tempo a chi scrive su internet, trovando spesso dei post attraenti e con un significato pieno di emotività che vuole esprimersi.
Trovando spesso, dico, ma è necessario dedicare del tempo, perché prima di trovare post così interessanti, ne devo leggere altri, che non mi danno il benché minimo sospiro di passionalità.
Come se scrivere diventa un  obbligo, un dovere, un qualcosa che bisogna fare per cambiare la testa alla gente.
Ma è davvero necessario cambiare testa alla gente?
Oggi, in questi giorni, con una zona dell'Italia colpita dal terremoto, vedo che la testa della gente sta subito dalla parte di chi sta soffrendo.
Ognuno, con le proprie possibilità e capacità, offre un pensiero di aiuto a queste persone.
Chi può, cerca il modo di mandare anche qualche soldo. E ancora, chi può, parte, e va sul posto per dare una mano.
Le testa della gente c'è.
Quando c'è sofferenza, la gente scopre la propria testa sulle spalle. E si offre per come può.
Quello che manca è forse la coscienza di questa presenza costante.
Siamo sempre con la testa sulle spalle.
E' probabile che qualcuno ci carichi di pesi che non meritamo di portare. Qualcuno che preferirebbe che la nostra testa, rimanesse sotto la sabbia. Qualcuno che ha bisogno di noi senza testa.
E per toglierci la sensazione di averne una, ci caricano di pesi che ci schiacciano.
Viviamo in una società che per la maggior parte, è sana, vitale, piena di energia, eppure riescono ad appesantirci fino a non rendercene conto.
Ci soffocano e ci oscurano la luce degli occhi e le scintille della mente con argomenti e pubblicità, con si o no, con promesse e scommesse, con neri o bianchi, con buoni o cattivi, con nord e sud, con destra e sinistra.
Ci svuotano il cuore.
Molti ci vogliono così. Senza testa e senza cuore. Macchine o schiavi obbedienti a entità senza vita. Burocrazia. Leggi, regolamenti, codici, postille, commi. O minacce, galera, multe, imposte, equitalia.
Non dobbiamo pensare di avere un peso sulle spalle, non devono lasciarcene il tempo, altrimenti, potremmo pure iniziare a pensare che c'è qualcosa che non va.
Ma qualcuno dice che va tutto bene, e che quello che non va bene, andrà meglio tra poco.
Ma anche che se a qualcuno non va bene, è solo perché è sfigato.
Ma si. Vedrai. Sarà un mondo luminoso per tutti.
Intanto, aspetta, non alzare la testa, vedrai, arriverà il tuo momento.
Aspetta. Aspetta. Aspetta.