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mercoledì 12 marzo 2014

In internet

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Viaggio in internet, scavo tra le pagine scritte da molte persone.

Cerco di capire quale differenza vi è sotterrata tra il mio pensiero, il mio guardare al mondo e quello degli altri.

Differenze.

C'è una differenza incredibile nella visione dei mondi che viviamo.

C'è il personaggio contro tutto, quello che ama, quello che medita, quello che guarda sorpreso alla bellezza del mondo. Quello che vive nella tristezza, quello che lavora, lavora, lavora.

C'è il personaggio che vive in un mondo di fantasia, dove ogni cosa deve essere bella. C'è quello che guarda e inorridisce alle brutture del mondo, e c'è quello che urla la sua impotenza con forza e rabbia.

Trovo chi cerca di farci capire un messaggio d'amore universale e quello che è arrabbiato per un tradimento.

E c'è quello che piange, perché vede la sofferenza degli altri e non sa come fare per alleviarla.

In internet c'è una miriade di sentimenti.

Ci sono quelli che amano scrivere che i politici sono tutti da eliminare, che sono ladri senza cuore, che pensano solo a se stessi.

Ci sono quelli che la politica è l'unica arma che abbiamo per combattere, e ci sono quelli che l'unica soluzione è il proprio partito.

In internet ci sono gli studiosi, quelli che attraverso l'analisi dei tempi, rivelano soluzioni possibili, e quelli che sotto, gli scrivono che non è vero.

Ci sono persone che cercano soluzioni e le propongono, ma nessuno è creduto, nessuno è ascoltato.

In internet ogni persona è un mondo che non emerge.

Ognuno cerca di trovare il proprio spazio per poter dire ciò che pensa sarebbe più giusto in un mondo allo sbando. Ognuno viene boicottato. Non ascoltato.

In internet ognuno ha la verità in tasca e nessuno lo ascolta.

In internet sta sorgendo una rabbia sempre più evidente e sempre più presente.

Una rabbia contro. Contro ogni cosa, Perché le cose non vanno bene al di fuori di internet. Le cose non vanno bene.

Sorge una rabbia fatta di parole legate a sentimenti, al vivere quotidiano che ci stringe sempre più  in una morsa di impotenza.

C'è rabbia, forse odio, sicuramente c'è lo sforzo di prendere coscienza di qualcosa che si sta muovendo.

C'è paura di non farcela.

Serpeggia una forma di ribellione silenziosa che non trova spazio nella realtà esterna. Ma cresce.

Ho come l'impressione che il cuore si stia riempiendo di qualcosa di violento, che aspetta solo di trovare uno spunto per emergere ed esplodere in tutta la sua forza.

E' una forza distruttrice. Una forza che vuole "altro". Un bisogno di cambiamento, di liberazione, di crescita.

In internet c'è il mondo che "va bene così". Ma sono sempre di meno.

C'è l'appassionato di cronaca nera, dove ogni delitto è spunto di discussione con finale "la pena di morte".

C'è il politico che ha rubato ma è solo indagato e quindi innocente fino a prova contraria.

O anche i grillini che mandano tutti a quel paese.

E ci sono i giornalisti, che danno notizie su notizie, spesso corrette o solo volutamente ingannevoli, non chiare.

C'è un mondo che marcisce sotto un cumulo di riflessioni che hanno il solo scopo di farti accettare un'idea che loro hanno, e che sanno che funzionerà.

Ci sono i guru della salvezza, con consigli sul come potremmo salvarci da uno stato nemico.


Gli economisti che hanno capito tutto e che sanno come risolvere i problemi economici delle nostre famiglie.

In internet puoi trovare anche i "dieci consigli per guadagnare", che poi siano etici o meno non ha importanza.

E c'è il grande business degli affari a "buon prezzo".

E ci sono anche i grandi politici che "impongono" la loro visione, che spesso si aiutano anche attraverso i giornali e la tv per farti capire quanto hanno ragione.

Ma quello che non trovo in internet e la vita reale.

Non sento l'odore del tuo sudore. Non sento il tuo respiro affannato. Non percepisco il tuo umore di questo momento.

Quello che non c'è su internet è la tua sofferenza o la tua gioia che mi colpisce empaticamente.

Forse, a volte si, per un attimo. Il tempo di un click del mouse. Ma subito dopo svanisce dinanzi ad un budino spigato passo passo in "dieci consigli per farlo dimagrante".

E malgrado tutto, ci sono dentro. Vi cerco, vi leggo, vi analizzo. Spero che qualcuno tra di voi, possa darmi un motivo migliore per andare avanti.

Oppure spero che continuando a scrivere, sia io a darvene uno.

In qualsiasi caso, non permettiamo a nessuno di metterci sopra le mani con leggi, restrizioni, censure e quant'altro possano immaginare tutti quelli che in internet ci vedono solo il male, perché internet non è il male.

Il male è quello che viene costruito dai signori che ci governano per indurci a più miti consigli.

In internet c'è anche chi non ama la schiavitù.




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