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giovedì 18 maggio 2017

Pensandoli arretrati -



Il senso di aiuto, oggi, è diverso da quello di un tempo. Probabilmente, con le informazioni che oggi abbiamo, siamo quasi certi di saperne parecchio di più su noi stessi. Questo ci porta però, a pensare che quelli di ieri non sapessero nulla o quasi. Non è proprio così. Ogni tempo ha le cose che riesce a ottenere nel suo tempo, e questo è quanto si riesce ad attuare in quel tempo. Se pensiamo che oggi abbiamo montagne di medicine che in altri tempi non c'erano ci rendiamo conto che oggi non siamo poi tanto migliori, ma che abbiamo ancora più bisogno di tantissime cose per sentirci al sicuro.
Creiamo medicine nuove quasi ogni giorno, in modo che possiamo attingere a ogni cosa che ci possa servire per non ammalarci o per guarire.
E allora, ieri, come facevano?
Penso che ieri, la malattia e la morte non fossero proprio un pensiero fisso della gente, ma che il pensiero dominante fosse il lavoro.
Tutti pensavano che fosse necessario lavorare ogni giorno per tirare avanti. Non si aveva tempo di pensare alle malattie, alle medicine, al benessere inteso come lo si intende oggi. Le cose più importanti erano altre, erano appunto, la sopravvivenza. Così siamo portati a pensare che si vivesse in condizioni pessime, costretti a lavorare per vivere, a lavorare proprio per il cibo, per il sostentamento necessario, per la propria famiglia.
Eppure, sappiamo che la vita era vita, che la famiglia era importante, che la vita sociale era molto più vissuta di oggi. I rapporti sociali non erano solo un momento di unione, ma erano anche un modo per mantenersi in contatto, per prendere accordi sulle cose da fare, erano i momenti in cui ci si metteva d'accordo per aiutarsi a vicenda nelle faccende dell'agricoltura. Il sociale non era una scelta di amicizie, ma una scelta di necessità. Questo portava anche s smorzare liti, invidie, problemi di ogni tipo perché ognuno aveva bisogno dell'altro.
Un modo di vivere diverso, un modo di vivere adatto a quei tempi.
Oggi la vita è diversa. Ma non credo sia il caso di fare paragoni col passato. E' diversa.
Che sia migliore o peggiore non ha importanza, l'importante è osservare se oggi sappiamo vivere una vita davvero migliore come immaginiamo confrontandola con passato, oppure se stiamo sprecando ancor più di loro le nostre occasioni per crescere, per alimentare la nostra coscienza.
Se pensiamo di essere più coscienti dei nostri precedenti, allora, quelle persone, hanno saputo creare qualcosa di buono, perché noi siamo i loro figli, i loro discendenti, e non ci siamo creati da soli, ci siamo creati in base a quanto loro hanno saputo darci, a quanto hanno saputo trasmetterci, a quanto hanno saputo toccarci dentro.
Noi li ricambiamo pensandoli arretrati.


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