Si dice spesso che esiste una mente
sottile.
C'è una mente grossolana e una mente
sottile.
Sono entrambe frutto della mente, sono
strutture di pensieri.
Nel caso della mente grossolana, si
tratta dei pensieri che percepiamo nel fare, nel pensare normalmente
alle cose di ogni giorno, alle cose da fare. E' la mente che
organizza, che cerca soluzioni e che crea problemi. E' la mente che
sta in primo piano e che forma i pensieri che danno le risposte alle
esigenze della comunicazione, è la mente che molti pensano sia la
vera mente, quella che ci permette di essere esseri umani pensanti.
La mente grossolana è la stessa che
esprime i sentimenti, quelli più piacevoli e quelli più spiacevoli.
Crea la gelosia e le guerre, e crea le poesie e i romanzi.
La mente grossolana è quella che crea
il mondo in cui viviamo, comprese le sue atrocità e le sue bontà.
E' la mente che divide. La mente alla quale si rivolgono i politici,
la pubblicità, le leggi, le imposizioni, la lettura, la Scienza, la
filosofia. E' la mente che tutto apprende e che tutto crea, la menta
attiva.
Ma è definita grossolana perché ogni
cosa che pensa è legata strettamente al mondo duale.
Vive sempre in un movimento tra il più
e il meno, tra il bianco e il nero, tra il bene e il male,
attraversando i vari stadi intermedi in maniera piuttosto veloce. Non
gli piacciono gli stati intermedi perché ha bisogno di definizioni
immediate. Così è portata a estremizzare facilmente, nel senso di o
così o cosà. Le vie di mezzo non gli sono congeniali, ma le accetta
in base all'educazione ricevuta.
La mente sottile sembra mentale,
pensiero, ma non emerge facilmente. La mente sottile ha necessità di
silenzio, di calma, di profondità, di coscienza attiva.
Nella mente sottile, i pensieri sono
pochi, spesso non ve ne sono. La mente sottile osserva in silenzio lo
stato della coscienza. In qualche modo, cerca di estrarre dalla
coscienza quei pensieri che non possono rivelarsi nella mente
grossolana perché troppo rumorosa.
La mente sottile non crea i pensieri,
li riceve dalla coscienza. La coscienza però non pensa, non forma
pensieri, emette messaggi. I messaggi della coscienza sono spesso
archetipici, cioè si presentano come immagini, sensazioni o suoni,
che la mente sottile deve tradurre in qualcosa di comprensibile per
la mente stessa.
Questa trasmissione, spesso non è
compresa dalla mente, perché la coscienza e la mente non parlano lo
stesso linguaggio, per questo si dice che sia necessario essere
rilassati, sereni e concentrati quando si è in sé stessi. L'ascolto
attento di questi messaggi della coscienza, ci permette di
comprendere ciò che siamo interiormente. Ci permette di osservare
ciò che c'è dentro di noi, al di là di quanto pensiamo dovrebbe
esserci. Ascoltare i pensieri sottili ci permette di osservare il
nostro mondo interiore da un punto di vista molto vasto e senza
influenze.
La meditazione, la concentrazione
serena, o quella chiamata meditazione trascendentale, porta la mente
sottile e la coscienza a trovare un punto di incontro.
Rivela ciò che siamo.
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