Il nostro vivere, il nostro Essere così come si è, non ha
bisogno di analizzare. Non ha bisogno di capire in termini concreti.
Il nostro Essere non tiene conto di alcuna autorità. Né
maestri, ne politici, ne parenti, ne esoterismi vari.
Il nostro essere è qualcosa che utilizza una osservazione profonda
dei fatti esteriori ed interiori, senza porsi da nessuna parte. Lo fa con la
capacità innata che fa parte di noi da sempre.
Non ha bisogno di scrivere, di parlare, di capire, di
spiegare.
Il nostro Essere osserva senza che vi sia un osservatore. E’
aperto, trasparente, invisibile, impalpabile. E’ presenza viva, senza che vi
sia alcuno che lo definisca in questo modo.
Il nostro Essere non conosce il credere o il non credere.
Non conosce l’amico o il nemico. Non ne ha bisogno. Ha bisogno soltanto di essere
lasciato libero. E quando non sappiamo farlo, quando riempiamo la nostra mente
di concetti, di credenze, di misteri, di assurdità di ogni tipo, questa
capacità non se ne cura minimamente. Continua a essere come è. Con la
differenza che la nostra presenza non la riconosce più perché è sotterrata da
montagne di idiozie che crediamo, e ci convinciamo che sia così, che siano
tutte cose importanti alle quali non si può rinunciare.
La stessa rinuncia, così ben descritta in alcuni testi, non
ha alcun senso per questo Essere.
La stessa Compassione, non ha alcun senso per questo Essere.
Il male ed il bene, non hanno alcun senso per questo Essere.
Eppure è ciò che si è. Totalmente.
Si è trasparenti. Eppure vi è azione, vi è vitalità, vi è
senso.
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