Ormai da anni scrivo su blog. Sul mio o su quello di altri,
e scrivo anche sui social. Non sono un giornalista e quindi scrivo di ciò che mi
pare in base a quanto ritengo di dover scrivere. Non sono un estremo politico
ma spesso scrivo di politica e di fatti del nostro Paese e di altri a seconda
di quanto accade. Ho la capacità di farmi qualche idea sulle cose e spesso, il
desiderio di condividere i miei pensieri nel web. Ritengo che il web, benché
sia un calderone dove c’è di tutto, offra la possibilità a chiunque di esprimere
la propria opinione liberamente. La legge che si vuole imporre, cancella questa
possibilità.
Il Disegno di Legge dal titolo già altisonante, recita:
Disposizioni per prevenire la
manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e
incentivare l’alfabetizzazione mediatica. I senatori Gambaro,(ALA), Mazzoni (ALA),Divina (LN-AUT)
e Giro (FI-PDL).
Qui il testo riportato da Repubblica (link : Qui l'articolo di Repubblica.it
Il Disegno di Legge non ha soltanto questi partiti che
aderiscono, ma pare che ci sia una larga partecipazione trasversale. Basta
ricordare il video della Boldrini di qualche giorno fa.
Apparentemente, si vuole fare in modo che non ci siano più
bufale su internet, ma non si tiene conto che le bufale non sono Internet.
Sicuramente ci sono siti che ci campano, ma è anche vero che chi utilizza il
web, ci mette poco a scoprire quali sono i siti che le inventano. Ci sono
addirittura liste di siti-bufala, basta cercarle in .. internet. Io stesso, a
volte, casco nella trappola e prendo per vere notizie false, però mi capita che
sempre più spesso, i miei lettori stessi mi facciano notare che si tratta di
una bufala, e correggo, pubblicando l’articolo che lo dimostra, senza problemi.
Questa cosa la stanno facendo sempre più blogger e viaggiatori del web. Quindi
non vedo alcun bisogno di fare una legge che ci porterebbe ad avere paura anche
di criticare, con parole nostre, perché non tutti siamo ‘studiati’, i fatti
della nostra Nazione, in particolare quelli politici. Ammetto che su alcuni
politici, a volte, si scateni la collera degli utenti, ma è anche vero che
ognuno ha già i mezzi per denunciare questi fatti, ci sono già le leggi, basta
una denuncia, una querela da parte di chi si sente colpito e si finisce in
tribunale, non sarebbe la prima volta che un blog viene chiuso per fatti di
questo tipo.
Il punto è che cosa si rischia?
Una multa per chi diffonde notizie false sui social media o
siti,
contrasto
all’anonimato, (che su internet non poi così vero che si è anonimi, a meno che
uno non sia un hacker esperto,
obbligo per i gestori delle piattaforme informatiche di
monitorare costantemente i contenuti del loro sito, (probabilmente cercano di
ridurre in questo modo la disoccupazione, perché chi può permettersi una cosa
del genere?)
Reclusione fino a due anni per chi si rende responsabile di
campagne d’odio contro individui o volte a minacciare il processo democratico.
(Questa la vera chicca. Non si può più sparlare dei politici perché si mina il
processo democratico.
Sia chiaro che tutto questo non riguarda assolutamente le
testate giornalistiche, ma solo i liberi
scrittori e pensatori. I giornali, probabilmente, li controllano già.
Inoltre, chi vorrà aprire un blog o un forum, deve inviare
tramite PEC (ce l’hanno quasi solo gli imprenditori) una mail con tutte le
informazioni e i dati personali alla Sezione Stampa del Tribunale.
Le ammende e il
carcere aumentano in base alla considerazione che si darà alla notizia diffusa,
forse dipenderà da quanti like prende.
Ed ecco come ti diffondo la paura sul web. Chi se la sente
di commentare notizie di qualsiasi genere? Chi decide qual è la notizia da
incriminare? Chi risponde ai commenti, se anche chi commenta viene considerato
come colui che diffonde la notizia? Chi scriverà articoli che ci fanno aprire
gli occhi, anche quando non si hanno documenti certi su quanto si afferma? Ho
scoperto più cose attraverso i siti considerati falsi che nei siti dei giornali
ufficiali. E’ una mia colpa se i giornali non diffondono tutte le notizie che
dovrebbero?
Per quanto riguarda le parolacce rivolte ai politici, che
poi sono quelle le cose che gli danno fastidio, vorrei far notare che noi
subiamo i loro errori politici sulla nostra pelle, e che le crisi, la povertà,
la miseria, la mancanza di lavoro, le tasse troppo alte e tantissime altre
cose, non le abbiamo create noi popolo, ne quello del web ne quello offline, ma
le loro leggi sbagliate e si, anche le loro ruberie, che non sono fake ma fatti
dimostrati dai processi in corso a decine e decine di politici, ma non possiamo
più scriverlo nei nostri blog, perché rischiamo di finire con una mega multa o
in galera perché si minaccia il processo democratico.
Politici privi di politica. Intoccabili, innominabili, inesistenti
e terribilmente permalosi.
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