Sono uno che legge, sono uno che scrive. Sono uno che
ascolta e sono uno che parla. Ho dedicato molto tempo a seguire ora uno ora un
altro Maestro che mi indicava qualcosa da realizzare. Ho pensato, ragionato,
analizzato. Ho cercato di capire come stanno le cose. Ancora adesso sono in
movimento, e lo sarò finché il movimento esisterà. Ho rotto ideologie,
religioni, credenze. Le ho indagate, spezzate, buttate via. Ho amato maestri,
libri, saggezze e poi li ho abbandonati. Del tutto, cosa mi rimane? Nelle mani,
niente. Nella mente teorie. Nel cuore, solo quello che già esisteva, un po’ D’amore,
un po’ di odio, un po’ di paura, un po’ di avidità, un po’ di altruismo, molta incapacità di comprendere, e ancora una
sete impossibile che mi spinge a sondare.
Ho percorso vie e sentieri seguendo il canto dolce di saggi
che indicavano la luna, convinti che essi sapevano, e forse era vero, essi
sapevano, ma adesso penso che sappiano anche che quanto hanno non possono
darlo. Nessuno può darci quello che cerchiamo, perché nessuno può sapere cosa
ci serve. Se qualcosa c'è dobbiamo scoprirlo in noi. Questo, forse, i saggi
hanno tentato di insegnarci. Queste sono le loro eredità. Ci indicano che non
ci sono maestri, pur essendo maestri, ci indicano che siamo noi maestri di noi stessi, ma noi vogliamo idoli,
vogliamo santi, vogliamo imparare a fare miracoli. Vogliamo salvare il mondo.
Assurdità che ci portano lontano da noi stessi. Assurdità che nascono solo
dalla fantasia e dal desiderio di un mondo a nostra misura. La mia idea di
mondo perfetto non è la tua, e nemmeno quella di altri. Nessuno ha un’idea
identica. Ognuno ha un suo modo di essere 'mondo felice', e non combacia con
nessun altro.
Orizzonti diversi da osservare col cuore.
Ogni orizzonte, un mondo diverso. Ogni orizzonte infinito percorso.
Smetto di volere un mondo felice. Smetto di volere un mondo
in pace.
Smetto di volere.
Orizzonte.
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