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mercoledì 18 gennaio 2017

Tempo e niente -



Affaccendato il faccende di vario valore, mi sono reso conto di quanto tempo si perde in attesa.
Accendo il computer, e ci vuole tempo, anche perché è un po' datato. Accendo lo smartphone e ci vuole il suo tempo. Il televisore, che forse è il più veloce ad accendersi, non ce l'ho. A volte scarico un programma, e ci vuole tempo. Apro delle pagine in internet e a volte ci vuole tempo. Chiamo qualcuno, e ci vuole tempo perché mica si risponde subito subito. Nemmeno io rispondo subito, e perdo tempo. Quando faccio la spesa, perdo tempo a osservare cose che poi non mi interessano, e perdo tempo a fare la fila alla cassa. Perdo tempo dal dentista, però sono contento perché ho racimolato il tanto per andarci. Perdo tempo a pensare a cosa scrivere, perché voglio scrivere, ma non sempre il pensiero parte con l'intenzione. Perdo tempo intanto che aspetto che la pentola bolle per metterci la pasta, ma poi lo recupero mangiando velocemente.
Ci sono tantissime altre attività normali che mi portano a perdere tempo.
Eppure, sappiamo che il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo, perché non ritorna più, una volta consumato, quel secondo non c'è più.
Si, sono manciate di secondi dedicate a cose che consideriamo necessarie o quasi, ma addizionandoli, quanto tempo sto perdendo?
Se mi siedo sul divano per rilassarmi, senza fare altro che socchiudere gli occhi, so che non sto perdendo tempo, perché ho fatto una scelta, ma se il tempo me lo rubano gli oggetti, le situazioni, le scelte sbagliate, sto perdendo tempo.
Mantengo un buon atteggiamento in ogni situazione, so che in questa società, gli oggetti, specie quelli tecnologici, sono creati quasi con l'intenzione di farci perdere tempo, di farci dimenticare ogni cosa per dedicarci soltanto alle futilità della vita, tanto che ci stiamo abituando così tanto a esse, che se ci mancano si comincia a dar fuori di testa. Pensate se andasse via la corrente per alcune ore, se per alcune ore nessun prodotto di comunicazione tecnologica non funzionasse più. Sarebbe una tragedia di portata catastrofica. Niente telefonate, niente messaggi, niente whatsapp, niente foto o video, niente internet. Tragedia tremenda. Come si può vivere senza queste cose?
Io mi chiedo, come si può vivere con queste cose? Come stiamo vivendo? Dove stiamo mettendo il nostro tempo? Siamo sicuri di aver scelto tutto questo? Oppure altri, hanno scelto per noi?
Si dice sempre che la tecnologia non si può fermare. Perché? E' una legge divina? E' una legge della Natura?
No, non intendo fermare la tecnologia. Non sono contro la tecnologia, anzi la uso, in genere non sono proprio contro niente.
A volte, osservandomi, mi rendo conto che sono solo un osservatore. Osservo l'andare di ogni cosa, anche di me stesso. Partecipo poco, ma ci sono. Rimango un po' laterale, non prendo posto al centro. Il centro non lo vedo, mi appare come una condizione di affollamento attorno a niente.

E in quel niente vedo il tempo che si perde in niente.

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